SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLA MAHLE
È oramai divenuta prassi consolidata e diffusa il ricorso al licenziamento collettivo invece di quello agli ammortizzatori sociali esistenti e cercando un accordo con le OOSS che produca il minor impatto possibile sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Il far west che sta diventando il mondo del lavoro è figlio di politiche neoliberiste sfrenate e prive di controllo che vanno ben oltre i confini nazionali. Noi vogliamo qui denunciare una politica da troppi decenni asservita alle logiche dell’economia, dei mercati, dei potentati economici e spacciata per modernità o libertà. La libertà d’essere più poveri e sfruttati è l’unica libertà che pare essere concessa.
In assenza di un radicale cambio di rotta nelle politiche nazionali ed europee, che restituisca dignità al lavoro e ai lavoratori così come recita la nostra costituzione, la situazione non potrà che aggravarsi fino a divenire incontrollabile.
Se non si costringeranno le aziende entro regole condivise tra tutti i paesi UE che prevedano sanzioni per le delocalizzazioni selvagge che affliggono il lavoro ai giorni nostri, ben difficilmente si otterranno risultati. Lo sanno bene le destre più estreme che a questo disagio offrono uno sfogo spesso violento e reazionario, profondamente illiberale, quale unica risposta che, ad oggi, viene offerta ai cittadini italiani ed europei.
È inconcepibile per noi che altri 452 lavoratori, 452 famiglie che da quel lavoro traggono sostentamento e dignità, debbano vivere con lo spettro che tra 75 giorni tutto questo finirà. Che col lavoro perderanno il sostentamento per se, per i figli e la dignità che il lavoro conferisce loro, tutto per la scelta incomprensibile e superficiale di manager inetti ed arroganti, che per conservare le loro prebende non esitano a mettere sul lastrico centinaia di persone, di famiglie.
Al parlamento e alle istituzioni rivolgiamo l’appello ad attivarsi per affrontare con efficacia la situazione che vede il lavoratori di questa azienda quali ennesime vittime di scelte prese altrove e della sudditanza di cui la politica soffre rispetto all’economia di mercato e alle lobbies industriali e finanziarie. Al gruppo S&D in sede UE chiediamo una svolta radicale e in discontinuità con il passato recente e meno recente, per imporre regole uguali per tutti, abbattendo diseguaglianze fiscali e legali che tutt’ora albergano in seno all’Unione e producono, stimolano, appetiti e ricerche di profitto in aperto contrasto con le più elementari regole di civiltà e dignità del lavoro e delle persone.
La crisi occupazionale improvvisa della MAHLE è solo l’ultima in ordine di tempo di una serie che ha coinvolto molte altre aziende una per tutte (ma non l’unica) l’EMBRACO divenuta anch’essa un simbolo di mala gestione dei rapporti tra azienda e maestranze. La ricerca del profitto, in se assolutamente legittimo, ma esasperata e posta quale fine ultimo ed unico, sopprime e disprezza la funzione sociale che le imprese hanno in seno alla società in cui operano. Non si può continuare a tollerare oltre questo stato di cose, occorre che la politica individui percorsi legislativi che definiscano e pongano un argine solido a queste pratiche esasperate e avvilenti che calpestano senza riguardo alcuno, persone, famiglie, dignità.
Coordinamento circoli PD zona sud Torino