Venerdì 25 ottobre 2024 ore 18.00
SEDE REGIONALE PD VIA COPPINO 115/e
LAVORO E SALARI IN PIEMONTE: CHE COSA STA ACCADENDO?
Saluti: Marcello Mazzù – Segretario metropolitano Partito Democratico Torino
Introduce: Massimo Tamiatti – Responsabile Lavoro, Attività produttive e Formazione professionale PD Torino
Conduce: Roberto Cavaglià – Coordinatore Forum Lavoro, Attività produttive e Formazione professionale PD Torino
Confronto:
“La Città di Torino tra crescita e sviluppo”
Michela FAVARO – Vicesindaca di Torino con deleghe lavoro formazione professionale e attività produttive.
“Condizioni di lavoro, contrattazione e salari in Piemonte”
CGIL CISL UIL Torino.
Riflessioni con i Circoli PD della Città metropolitana e i Giovani Democratici
Conclusioni:
Cecilia GUERRA – Responsabile Lavoro Partito Democratico
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Sarà possibile partecipare ai lavori anche tramite zoom:
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Il Piemonte, nonostante una crescita in ricchezza, rimane indietro rispetto ad altre region del centro-nord per quanto riguarda il PIL reale e il reddito pro capite. In Europa il Piemonte per Pil pro capite è all’89° posto. Il salario medio è di 24.549 euro, ma è insufficiente, con un aumento dei salari reali stagnante dal 2019.
L’ultima (inattesa) frenata del Prodotto interno lordo, una flessione dello 0,7% registrata dal Comitato Torino Finanza nel secondo trimestre dell’anno, ha portato in rosso il saldo della ricchezza generata dal territorio di circa due miliardi rispetto all’inizio del 2024. La mancanza di un salario minimo adeguato contribuisce a una proliferazione di contratti precari e di basso valore, spesso sotto i 9 euro all’ora.
La situazione lavorativa in Piemonte nel 2023 presenta problematiche significative, con 1.801.000 occupati (ancora sotto i valori del 2019) ma con un 9,9% di occupati poveri e un 16% di lavoro part-time, di cui la metà involontario. Questi dati evidenziano un legame diretto tra lavoro povero e futuro dei pensionati, poiché chi lavora in condizioni precarie rischia di trovarsi in povertà anche in pensione.
Le politiche attive del lavoro sono inadeguate, con un alto tasso di disoccupazione tra i giovani e una presenza significativa di lavoro nero e grigio, specialmente in agricoltura. Forte la presenza di Neet. Nel 2022 i 190.389 disoccupati amministrativi sono stati prevalentemente giovani. Il 50% di questi ha un basso livello di istruzione.
Si evidenzia la necessità di regolarizzare e formare i lavoratori immigrati e inserirli nel mercato del lavoro. Ecco perché è necessario sostenere lo Ius Scholae per arrivare allo Ius Soli; mentre la precarietà e la flessibilità del mercato del lavoro continuano a generare insoddisfazione e dimissioni tra i giovani.
Infine, la proposta di un salario minimo legato ai contratti più rappresentativi potrebbe rappresentare un passo verso una maggiore equità salariale, contrastando il fenomeno del lavoro povero e migliorando la qualità del lavoro in Piemonte.
È cruciale governare i processi algoritmici per prevenire disastri nel mercato del lavoro. I sindacati devono avere accesso e comprendere il funzionamento degli algoritmi utilizzati, ma il Decreto Primo Maggio ha rimosso questa possibilità, aumentando la precarietà. Gli algoritmi possono sanzionare o licenziare lavoratori e spesso perpetuano discriminazioni di genere e razza. Inoltre, la normativa attuale protegge la loro segretezza, considerandoli parte del brevetto industriale.
La recente proposta di riduzione dell’orario di lavoro va vista anche in questo contesto, per combattere la disoccupazione tecnologica. Non solo: porterebbe maggiore equità sociale e migliorerebbe la qualità della vita. Molti studi dimostrano poi che un minor numero di ore di lavoro può aumentare l’efficienza e la produttività, poiché i lavoratori tendono a essere più motivati e meno stressati.