Il decreto-legge n. 160 del 28 ottobre 2024, presentato dal Governo, affronta temi legati a lavoro, università, ricerca e istruzione con una serie di misure poco organiche e frammentarie. Come evidenziato dalla deputata del PD-IDP Irene Manzi, il provvedimento appare come un “patchwork” di interventi, incapace di offrire una visione di sistema per rispondere alle emergenze strutturali del Paese.
Tra le disposizioni principali, l’unica misura che risponde in modo più concreto a una crisi settoriale è quella relativa al sostegno del reddito per i lavoratori del comparto moda, un settore strategico con un fatturato annuo di circa 9 miliardi di euro. Grazie agli emendamenti del Gruppo PD-IDP, queste misure sono state parzialmente rafforzate, includendo un numero maggiore di imprese rispetto alla proposta iniziale.
Tuttavia, il decreto presenta significative criticità. Non sono stati accolti gli emendamenti per il coinvolgimento delle Parti sociali nella lotta al lavoro sommerso e al caporalato, mentre altre misure, come l’internazionalizzazione degli ITS Academy, sono state finanziate sottraendo risorse originariamente destinate alla sicurezza sul lavoro. Anche l’aumento di 4 milioni di euro per la fornitura di libri di testo, sebbene positivo, è insufficiente rispetto ai bisogni reali del diritto allo studio.
Per queste ragioni, il Gruppo PD-IDP alla Camera ha espresso un voto di astensione, ribadendo la necessità di interventi più incisivi e sistematici per affrontare le sfide del Paese.
per un approfondimento, leggi il dossier a cura del Gruppo PD della Camera dei Deputati