Gli italiani bocciano l’autonomia differenziata: fermate questo scempio

L’autonomia differenziata divide gli italiani: è contrario il 45%, contro il 35% che si dichiara favorevole.  È quanto emerge da uno studio di Noto Sondaggi per Repubblica.

Un provvedimento vissuto come “punitivo”, che danneggia le aree già in difficoltà, aumentando la differenza tra Regioni più ricche del Nord e quelle più povere del Meridione. Questa la percezione che la maggioranza dei cittadini e delle cittadine italiane residenti al Sud ha della legge Calderoli.

Lo SpaccaItalia che fa male a tutti

Preoccupa il tema delle risorse, la possibilità che introdurrenbbe la nuova legislazione di trattenere il gettito fiscale, oggi redistruibuito a livello nazionale in base alle necessità. È un effetto dell’ampliamento dell’autonomia legislativa su alcune materie – prime fra tutte la sanità e la scuola – che andrebbe alle Regioni che ne facessero richiesta. Con buona pace dei diritti uguali per tutti sanciti in Costituzione. Se i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, stabiliti nella Carta costituzionale, sono assai lontani da essere garantiti in ugual misura a tutti, l’Autonomia differenziata, sogno storico della Lega che arriva a compimento attraverso spallate e forzature in un clima tutt’altro che sereno, acuisce i divari che dovrebbero, invece, essere colmati. Perché sarà anche il Paese più ricco a scontare la “spaccatura” dell’Italia.

Fermate questo scempio

Alla destra diciamo: fermate questo scempio. Con la riforma si mette seriamente a rischio l’unità nazionale, andando ad aumentare le fratture tra Nord e Sud. Il voto delle Europee ha mostrato come i cittadini del Mezzogiorno siano fortemente contrari ad una misura punitiva, che continua a togliere a chi ha di meno.
Dove servirebbero investimenti il Governo taglia le risorse, andando a colpire in particolare il diritto alla salute, all’istruzione e alla possibilità di costruire un futuro dove si è nati.