Letta: “Il Paese è al bivio: o noi o Meloni. Si vince con le idee”
Sintesi dell’intervista di Stefano Cappellini su la Repubblica
“Trasformeremo le 400 feste dell’Unità previste in tutta Italia da qui al voto in luoghi di dibattito ma anche di chiamata ai volontari. Ne metteremo insieme 100 mila e li guiderà Silvia Roggiani. Ad agosto saremo in tutte le città semideserte, nelle periferie, per parlare con chi in vacanza non è potuto andare. Porteremo la solidità delle relazioni umane e le nostre proposte. Come recitava l’ultima frase di Berlinguer, sarà una campagna casa per casa, strada per strada”, così Enrico Letta inizia la sua intervista a la Repubblica, e aggiunge: “Democratici e progressisti”: sarà il cuore del nostro progetto Italia 27, la data di fine legislatura, il simbolo sarà il nostro, si aggiungerà la scritta. Puntiamo ad arrivare primi”.
Il Segretario continua: “Abbiamo in vigore la peggiore legge elettorale possibile, che obbliga ad alleanze elettorali, dobbiamo essere molto forti nell’identità, noi vogliamo lavorare su lavoro, giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze e diritti: su tutti questi temi non puntiamo alla conservazione dell’esistente, ma a cambiare le cose, portare il Paese in un futuro più giusto e moderno. Voglio citare Prodi: “La vera forza dell’Europa è che è l’unico luogo in cui siamo tutti minoranze” e dunque rispettosi degli altri”, e argomenta: “Nelle prossime due settimane parleremo con tutti coloro che sono interessati e disponibili a costruire un progetto politico vincente, che sia nel solco condiviso dalle forze che hanno dato la fiducia al governo Draghi, che è il perimetro della serietà e del patriottismo, la base di partenza. Sono tre i criteri che mi sento di proporre sulle alleanze: chi porta un valore aggiunto, chi si approccia con spirito costruttivo e chi non arriva con veti”.
Un passaggio sul focus della campagna elettorale: “Se devo scegliere un argomento chiave per la campagna elettorale, dico l’ambiente: si svolgerà d’estate, gireremo l’Italia madidi di sudore nell’afa, nella siccità, tra i roghi, con la paura vera che l’ambiente si stia distruggendo sotto i nostri occhi. È un dovere la sua salvaguardia. Alla destra non importa nulla, basta vedere come ha votato al Parlamento europeo sulle norme contro i cambiamenti climatici”.
“Stare con noi vuol dire salvare l’ambiente, è l’Italia di chi vuole stare in Europa contro di chi vuole i nazionalismi, la salute pubblica per tutti, l’integrazione, la progressività fiscale, la società dei diritti e della diversità. E sia chiaro, su tutti questi temi non puntiamo alla conservazione dell’esistente, ma a cambiare le cose, portare il Paese in un futuro più giusto e più moderno”.
Il Segretario continua parlando dell’agenda sociale: “La lotta alla precarietà e la questione fondamentale del salario minimo sono alla base del nostro impegno: servono regole per incentivare contratti a tempo indeterminato. Di seguito è fondamentale un intervento sulle pensioni, se vinceremo, ci penseremo noi a introdurre maggiore flessibilità in uscita”.
Letta chiude: “Sto cercando di costruire un’alternativa vincente alla destra, ho già avuto il privilegio di essere a Palazzo Chigi, non è la mia ossessione tornarci. Questo è il momento di metterci anima e corpo ed è chiaro e che io me la gioco tutta, fino in fondo”.
Intervista integrale su la Repubblica