8 MARZO – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE

Su 84 rettori universitari, le donne sono 7. E ci sono voluti ben 717 anni per vederne una alla guida de “La Sapienza”.
Su 20 presidenti di Regione, vi è una sola donna.
Su 208 capi di Stato nel mondo, le donne sono 19: appena il 9%.
Tra le prime quindici testate giornalistiche per tiratura, vi è una sola direttrice.
Su 15 Presidenti della Camera dei Deputati, le donne sono state tre. Su 22 Presidenti del Senato, ve n’è stata appena una.
E si potrebbe continuare a lungo, perché lungo è l’elenco delle disuguaglianze che, ancora oggi, segnano il confine tra donne e uomini. Disuguaglianze sociali, culturali, linguistiche, lavorative, che rendono le donne i soggetti eternamente colpevoli.
Colpevoli di farcela e di non farcela, di essere troppo belle o di essere troppo brutte, di essere ‘libertine’ o di essere ‘algide’, di essere casalinghe o di trascurare la casa e la famiglia.
Colpevoli per definizione.
Ecco, oggi che è la “Giornata internazionale dei diritti della donna”, non basta una mimosa per cancellare tutto questo. Ci vuole una battaglia, una lotta quotidiana affinché si arrivi a un’effettiva parità di genere.
Per questo, come Partito Democratico, abbiamo indicato tre immediate priorità: la legge sulla parità salariale; il reddito di libertà per le donne vittime di violenza; il fondo per l’imprenditoria femminile.
Sapendo che è solo l’inizio. E sapendo che tutto dipende dall’impegno di tutte e di tutti.
Buon 8 marzo a tutte le donne. Oggi, domani, sempre.